La cittadina etnea da oltre un secolo è dedita alla produzione di molteplici varietà di miele: il miele di castagno, il millefiori dell'Etna, il miele di zagara e molti altri provenienti tutti dalla flora tipica di queste zone; nello specifico, il miele di zagara è stato "scoperto" intorno agli anni '30, grazie al nomadismo a cui erano dediti alcuni "pionieri" che si spostarono nei primi impianti di agrumeti dell'interland etneo e si confrontarono con altre tecniche territoriali e nazionali.
Inoltre, è sempre in questo territorio che si verifica un importante avanzamento delle tecniche di smielatura (l'estrazione del miele dai telaini): dall'invasiva spremitura dei favi si è infatti passati all'estrazione per centrifuga, in grado di preservare al 1oo%
Dolci La notorietà del miele di Zafferana deriva anche dalla massiccia presenza di apicoltori e dalla forte competizione instauratasi tra loro; ciò ha contribuito a creare, nel corso del tempo, una produzione d'eccellenza che oggi rappresenta il 15% del prodotto italiano e ben il 40% dei mieli di nazionalità italiana derivati da fiori di agrumi. La produzione di miele è, infatti, la principale voce di reddito dell'economia locale; un motore propulsivo che spinge a far conoscere le bontà di questa terra anche fuori dal territorio nazionale. Con il miele si producono anche dolci tipici della tradizione siciliana, come il torrone e le zeppole. Ma il miele, soprattutto quello di castagno, proprio grazie al suo sapore ricco, legnoso e deciso, è ideale anche per accompagnare secondi piatti di carne o di selvaggina, oppure per creare un "dolce contrasto" con i sapori forti dei formaggi locali.
Pitture rupestri rinvenute nelle grotte di Pantalica e Custonaci, in Sicilia, testimoniano la raccolta e il consumo di miele da parte delle popolazioni autoctone dell'Isola (i Sicani nel trapanese e i Siculi nel siracusano). È proprio in queste zone che ancora oggi si ricorre frequentemente al "nettare degli dei" per la preparazione di pietanze il cui sapore tenta di riprodurre l'originale.
A Zafferana Etnea, detta "città del miele", l'apicoltura nasce molto presto e indubbiamente esiste già prima dell'attribuzione del suo primo toponimo, Cella. La cittadina si trova alle pendici dell'Etna, nel versante est del vulcano più alto d'Europa e comprende al suo interno diverse varietà di flora con fioriture ricche e intense, motivo per il quale è un luogo così congeniale all'apicoltura.
Grazie alle peculiarità territoriali e alla straordinaria dinamicità e creatività degli abitanti, a Zafferana Etnea si produce e commercializza miele dal 1910; una tradizione antica che ha saputo adattarsi alle dinamiche territoriali, sfruttandole al meglio per ottenere un miele di puro pregio, riconosciuto a pieno diritto come "l'oro etneo".
In Sicilia, e in particolare nel territorio etneo, per la grande varietà di climi, si hanno diversi tipi di vegetazione, tra cui alcune specie botaniche endemiche come la ginestra dell'Etna, l'Astragalus siculus (o "Spino Santo") e la Saponaria sicula, il Trifoglio, la Vicia sativa (Veccia spontanea) e il castagno, alcuni dei quali si prestano alla produzione di mieli pregiati.